Scerni Oggi

Alla sinistra del Sinello, il paese di Scerni, di origine alto-medioevale, era tra i possedimenti dell’Abbazia di Santo Stefano in Rivo Maris. Nel XV secolo, con la decadenza del monastero, passò sotto la signoria di Anichino, e poi ai d’Avalos fino alla fine della feudalità. L’origine medioevale del borgo è evidente nei resti delle mura e delle torri, in parte inglobate nel cosiddetto Palazzo d’Avalos, ubicato nell’estremità orientale dell’abitato.

Nel centro storico è possibile passeggiare tra i bei palazzi di stile classicheggiante del ceto dei possidenti agrari di Scerni, tra i quali sono degni di nota il Palazzo Raimondi ed il Palazzo de Riseis, costruiti tra il XVIII ed il XIX secolo. Poco lontano è ubicata la chiesa del patrono San Panfilo, ricostruita su resti medievali in stile neoclassico attorno alla metà dell’Ottocento.

All’ingresso del paese, nei pressi dell’antico tracciato tratturale, il Santuario della Madonna della Strada conserva bassorilievi di maiolica policroma e un bel portico risalente almeno al XIV secolo, epoca alla quale appartengono pure le due statue lignee raffiguranti San Donato e San Panfilo.

Importante riferimento per l’intero territorio è il prestigioso Istituto agrario “Ridolfi”, antica e gloriosa scuola che ha formato professionalmente generazioni di tecnici agricoli. Della tradizione culinaria tipicamente scernese sono gli “‘ndorciolloni”, una pasta alla chitarra molto spessa, condita con sugo di castrato.